Parla Federico Desimoni, Direttore del Consorzio di Tutela dell'Aceto Balsamico di Modena.
Come sono cambiati i consumi dell'Aceto Balsamico?
Lo stop totale e poi le difficoltà del segmento dell’Horeca a livello globale ha avuto importanti conseguenze sul segmento premium dell'Aceto Balsamico, portando a cali produttivi che per alcune aziende hanno superato, nei mesi peggiori, il 70% rispetto all’anno precedente. Ha retto invece la GDO.
Quali novità bollono in pentola nel Consorzio?
L’impossibilità di confermare gli eventi in presenza ha portato il Consorzio a rafforzare la propria presenza sul digitale. Stiamo ripensano le logiche di comunicazione, creando situazioni esperienziali ed educative in Realtà Virtuale, inoltre il Consorzio è al lavoro per approfondire le caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche del prodotto, con un’importante ricerca che, si spera, porterà a interessanti risultati presentabili già nei prossimi mesi.
Qual è l'importanza dell'analisi sensoriale per un prodotto complesso come l'Aceto Balsamico di Modena?
L’Aceto Balsamico di Modena deve il suo successo anche e soprattutto alla sua grande versatilità, dovuta alle numerose ricette custodite dai produttori. In questa varietà l’analisi sensoriale diventa uno strumento fondamentale per capire e apprezzare il prodotto nelle sue sfumature, permettendo non solo di utilizzarlo al meglio, ma anche diventando un importante strumento di comunicazione e veicolazione verso il consumatore.
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