Quali sono le caratteristiche che rendono eccezionale un giudice di analisi sensoriale o anche un semplice assaggiatore? Spesso quando si affrontano questi discorsi si sposta l’attenzione sempre sul gusto o sull’olfatto invece durante l'assaggio i protagonisti sono sempre coinvolti tutti gli organi di senso.
Dobbiamo anche tenere in considerazione che i nostri organi di senso sono le terminazioni di un organo molto più importante, il cervello. Il nostro sistema nervoso raccoglie dati dall’esterno, e dall’interno, tramite i recettori posizionati nei vari organi di senso e poi li elabora per svolgere le nostre funzioni vitali. Durante l’assaggio utilizziamo una parte di questi dati per elaborare e definire le caratteristiche dei prodotti analizzati.
Inoltre, a complicare il tutto si inseriscono anche le nostre emozioni che rendono in certi casi molto più istintive le nostre scelte e decisioni. Ecco che, analizzando questi aspetti, l’elemento fondamentale su cui deve lavorare un buon giudice non sono i suoi organi di senso ma piuttosto il suo cervello.
Infatti, uno degli elementi fondamentali ancora più delle nostre soglie di percezione è l’attenzione. Per ottenere ottimi risultati un giudice durante gli assaggi deve mantenere una buona concentrazione sulle proprie percezioni.
Questo significa allenarsi ad aumentare la consapevolezza mentale nei confronti dei segnali che arrivano dagli stimoli esterni. Potremmo quasi confrontare questo approccio alle pratiche di mindfulness utilizzate nella meditazione.
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